Un ragazzo che aveva fretta di crescere 

Andrea è morto a 32 anni. 
Da ragazzo sembrava avere un grande futuro. Forse di poeta. 
Ecco due sue composizioni scritte ad 11 anni.

Come ho passato la domenica

È passata la dolce domenica, dove per vivere dovevo morire, 
è passata in un solo respiro, tanto per dire che era già ora, 
è passata tra gli urli e le grida di chi la sua Anima non dà al Signore.
Ma peccato, peccato. Che ho detto, che ho fatto 
ed il respiro mi sembra un latrato ed alla fine mi sembra di ghiaccio.
Ma nel mondo mi sono assuefatto ed al primo passante 
gli ho chiesto a che cosa pensasse. Mi disse: "Il pensiero è uno solo, 
ma la strada è aperta a tutti, anche nel buio della stazione". 
Allora, cercando la vita della bella domenica negli angoli sporchi delle strade,
ho trovato il ricordo e una bottiglia piena d'acqua per lavare le troppe ferite, 
ma già ormai consumate, nel ricordo di poche ballate tra due alberi strani tagliati. 
Sono morto cercando, vivendo. Ho creduto ed ora sono un pò dispiaciuto. 
Non m'importa, perchè la mia vita è finita in una domenica strana 
dove nessuno urlava e la sua anima non dava al Signore. 
La morale della storia è una sola: dentro gli alberi o negli angoli sporchi 
puoi trovarla una volta soltanto e tenerla stretta sul cuore. 
Ma basta; la tua vita è finita con una sola partita giocata in una mano. 
Peccato, peccato, peccato - l'avevan tagliata. 
Peccato.

Aspetti positivi e negativi della grande città

Il sole filtrava tra le cime delle alte case. Lo vedevo spezzato. 
Era amaro nella sua solitudine. 
Lo vedevo soffocare stretto tra le case che non gli lasciavano spazio, 
e crescevano disperatamente una sopra l'altra.
Gli avevano detto: muori, ma lui non aveva voluto capire. 
Era troppo tardi per ricominciare.

I bambini correvano senza meta per le strade vuote. 
Qualcuno cadeva, s'alzava e cadeva di nuovo. 
La sera in periferia; ripensavo, rivedevo; un pacco di giornali e non capivo;
una cassetta marcia e non capivo; un pallone, il verde che non c'era, 
rivedevo un lago, un prato e non capivo; e la strada era vuota, sporca di rifiuti e, sopra, 
le case immerse nella loro razionalità con doppi servizi, ma senza umanità. 

Una macchina passava veloce. Chissà dove andava. Dove c'era libertà. 
E la vedevo allontanarsi veloce, sempre più veloce, 
sempre più piccola, sempre più piccola.